Punishment 18 |
La band Rawfoil si presenta sui social e sul mercato i generale come Brianza Thrash Metal, anche per via delle proprie origini che appunto risiedono in Brianza, Monza. Lo stile è effettivamente puro, crudo e nudo thrash metal d’annata. Seppure giovane, formatasi nel 2010 circa, la band ha una coesione e una compattezza davvero eccezionale, nonostante qualche assestamento nella formazione. Escono, sul mercato discografico per la sempre attenta e ormai consolidata Punishment18, con una scheggia impazzita e infuocata, rispondente al nome di: Evolution In Action. Lavoro assolutamente solido, heavy e dichiaratamente old school. Partendo dall’iniziale Evolution In Action, che dopo una breve introduzione apparentemente calma, scoppia in tutta la sua potenza, mostrando fin da subito di che pasta sono fatti i Rawfoil. Riffs taglienti come una lama di rasoio, infarcite da arcigne e acide vocals, che ricordano parecchio la scena americana thrash/death, come Obituary, Exodus in primis. A seguire un’altra mazzata che arriva dritta in faccia, JoseyWales, in cui i nostri rincarano la dose ancora una volta, tra l’altro mostrando una tecnica e una padronanza degli strumenti invidiabile. Le influenze che si possono trovare in un lavoro del genere sono davvero molteplici, ma sono tutte così amalgamate talmente bene, che è un piacere per i nostri padiglioni auricolari ascoltare un disco di questa portata. Il sapere oltre a tutto che questa band è italiana, non può che renderci felici, facendoci capire ancora di più, che qui nella nostra Penisola abbiamo molte band valide, che non hanno nulla da invidiare a quelle estere e più blasonate thrash metal band. L’ascolto procede fluido, con sempre una sensazione di goduria interiore che porta l’ascoltatore a un forsennato headbanging, a cui è impossibile resistere tra l’altro. Tutto l’album è un concentrato di furia incendiaria, non ci sono altri aggettivi per descrivere altri brani come: Fail, con i suoi classici e massicci richiami alla vecchia scuola thrash mondiale, oppure la veloce e dannata Demon Inside. Risultano anche molto convincenti quando decidono di togliere il piede dalle alte velocità, andando a confezionare uno dei migliori mid tempo thrash, ascoltati in questo 2018, ovvero Reflect The Death, dove in alcuni frangenti ricorda un classico del genere, In My Darkest Hour dei Megadeth. In definitiva, i Rawfoil, ci presentano otto brani per un totale di trentotto minuti di cui non c’è un solo calo di tono o una sbavatura. Dritto sui denti come tanti pugni che arrivano a più non posso, degno davvero di nota e di non mancare nel modo più assoluto in ogni collezione di tutti i thrasher del mondo, senza riserve.
Voto: 10/10
Sandro Lo Castro