Autoprodotto |
“Tutto nasce dalla contraddizione e dall’errore”. “Nerv” si presenta con il secondo Ep omonimo, un vero esperimento auto-prodotto con potenti sonorità e una gran voglia di sperimentare. Prima di procedere alla recensione è importante chiarire alcuni punti che ci permettono di comprendere meglio il progetto presentato, in primis il nome nasce da un’infiammazione del nervo del braccio che pe un lungo periodo gli ha impedito di suonare, o per lo più lo ha limitato nella passione che lo accompagna da sempre. Tutto il lavoro è ‘fatto in casa’, con l’aiuto di persone che lo hanno sostenuto a volte anche a costo zero, parliamo di pura passione, qualcosa che attualmente è raro vedere nel panorama musicale. Vi è tutta una filosofia dietro questo Ep, e se non fosse per la scarsa qualità sonora sarebbe un qualcosa di sconvolgente dal punto di vista sperimentale. Tutto è attraversato da un’atmosfera darkeggiante, dall’oscuro, dalla notte, da una parte tormentata, la parte più bella del progetto è proprio la messa a nudo dell’anima dell’autore, tutti i pezzi sono un filo conduttore tra le emozioni e le sensazioni provate, tutto diretto al cuore dell’ascoltatore stesso, meraviglioso. Si sente respirare la musica, tra parti orecchiabili, un cantato non sempre nitido e le chitarre che dettano legge. Narra una storia Nerv in questa musica, racconta di varie situazioni vissute, non collegate fra loro, e le emozioni che hanno suscitato quelle esperienze sull’artista. Influenzato da band come i Marlene Kuntz o i Verdana ci presenta un alternative rock con l’accostamento insolito dell’industrial e sfumature psycho e noise, tanta tanta roba. Il tutto si apre con l’intro “Tradimento” che subito mostra l’alternative che attraverserà tutto il lavoro, segue “Odio”, dai titoli comprendiamo la filosofia oscura che attraversa i pensieri dell’autore, questo pezzo colpisce e sconvolge, il brano più spontaneo scritto dopo aver visto una rissa che lo ha colpito, e come un vortice nasce questa canzone. Contaminazioni industrial e noise per “Il Buio”, sempre sulla stessa linea “Notturno”, il respiro si fa affannoso e pesante e un lavoro particolare, sicuramente molto curato. Chiude il tutto “Già lo sai” forse il più dolce e orecchiabile. Nerv non ama far parlare di sé e non ama essere troppo in vista come ha più volte detto, vorrebbe mostrare solo il progetto anche rinunciando alla visibilità. Di questi tempi la riservatezza va apprezzata è arte pura, attenzione alla parte artistica, e allora attendiamo una maggiore qualità sonora per comprendere appieno i fondamenti di un talento già a tratti evidente.
Voto: 7/10
Angelica Grippa