Cruz Del Sur |
Il doom come genere musicale, pare avere una rinascita dopo l’esplosione nell’underground metal degli anni 80. Tantissime formazioni non solo nel continente europeo, stanno pubblicando uscite degne di interesse. Come questi doomsters guidati dall’ex bassista e fondatore dei Procession Daniel Saa; questo full segue dopo 4 anni di distanza l’ottimo esordio omonimo sulla lunga distanza. L’opener “Guardian demon” è quanto di più classico e doom si possa avere; chitarroni ribassati, tempi lenti e andamento pesantissimo col basso sempre in prima linea. Il singer Luce Vee (Hooded Priest) è un ottimo singer dalla voce stentorea, evocativa e ricca di colore; il brano è ricco di epicità solenne segnata dalle trame chitarristiche. “(Death is but an extreme form of) Narcosis”, dopo un inizio pesantissimo ed elefantiaco; riffing grassi e roboanti, sui quali si staglia la voce del nostro ed il pathos epico non scema, il brano cambia tempo. Diviene una cavalcata doomy pesante, potente e non cede di un millimetro dalla solennità e tonalità scura; un grande lavoro a livello ritmico è presente in questa composizione. “Doom shall rise” sembra una dichiarazione d’intenti a tutto tondo; brano pesantissimo, elefantiaco; tempi lentissimi e riffing sabbathiani ma con un retrogusto malinconico pervadono il brano. Il singer dipinge uno scenario drammatico, sorretto da chitarre arpeggiate dal tono crepuscolare per poi esplodere elettrificandosi; il brano cambia anche marcia con un bel lavoro in fase ritmica con riff serrati ma sempre tenendo costante il grado di pesantezza di fondo. “Come my disciples” è un brano lungo poco più di dieci minuti, con chitarre spesse; ritmiche possenti e un alone epico, nonostante la marcia lenta, grande prova la svolge il cantante con una prova vocale maiuscola e ricca di pathos. Un grande ritorno per il doom più classico intinto di epicità, orgoglio, pathos e solennità; perchè questa è la vera musica del destino, fatelo vostro.
Voto: 8/10
Matteo ”Thrasher80”Mapelli