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Esordio da solista del bravissimo chitarrista Stevie McLaughlin dei Sandstone (rampante e infuocata realtà musicale del metal irlandese con ben 4 albums all'attivo), noto anche per la sua militanza attuale nella live band del cantante Tim "Ripper" Owens (ex-Judas Priest/Iced Earth). Il nostro ha recentemente costruito il proprio recording studio, e può quindi dar libero sfogo alla sua creatività musicale, producendo questo suo solo-album, che può esser considerato sicuramente complementare, ma non secondario, ai suoi impegni con le bands di cui sopra. Chiariamo subito che, nonostante Stevie sia un chitarrista molto dotato, "Toy Empires" non è un disco metal strumentale. E neppure un album "ossessivamente" di chitarra. Più precisamente, il nostro preferisce profondersi con il suo ottimo gusto musicale su composizioni, melodie, produzione ed arrangiamenti di gran classe...e tanto cuore. In tutto questo, la sua chitarra è sì molto presente sul disco (dopotutto, si tratta di un disco metal), ma siccome Stevie suona tutti gli strumenti, e canta anche, la sei corde è semplicemente una parte della solida dimensione musicale che il nostro vuol far toccare all'ascoltatore fin dai primissimi secondi di ascolto. In poche parole, i momenti chitarristici presenti lungo tutto l'arco dell'album sono tutti pregevoli e sfaccettati (si fa uso qua e là, per alcuni fraseggi, del Wah-Wah), ma appaiono perfettamente incastonati nell'affresco sonoro, di chiaro stampo Prog Metal, rappresentato dall'album in questione.
Bello anche l'uso di arrangiamenti di pianoforte, ad esempio, nella ballad "Shadows Alone", nonché di arrangiamenti corali, come su "Apocrypha", brano dalla struttura variegata e assai "Prog" ma estremamente di classe e piacevole all'ascolto. E poi, diciamocelo, il nostro canta davvero bene. Cosa che arricchisce ulteriormente tanto la citata ballad "Shadows Alone" quanto brani più rockeggianti del tipo dell'iniziale cavalcatona metallica "Between Life & Death" e della rockeggiante "Straw Men" (dove tra l'altro sono presenti dei guitar-solos particolarmente belli). Ma tutto il lavoro è molto ben curato nelle parti cantate, fortemente emotive ed espressive. Questa non è cosa da nulla. Pare che con quest'album il nostro caro Stevie voglia farsi particolarmente apprezzare come singer... riuscendoci anche! Tra gli altri brani che mi hanno colpito particolarmente, "Prophetic Skies" con il suo inizio shredding-strumentale (accattivante, devo dire, come ormai da tempo più non mi capita!), al quale segue la sezione cantata e... beh, a questo punto il brano si trasforma in un'incantevole e ben strutturata Prog Metal song con delle linee vocali particolarmente azzeccate. I brani che seguono non sono da meno: parti chitarristiche pregevoli alternate a sezioni cantate, arrangiamenti cangianti e complessi, melodie vocali toccanti, influenze classiche e tempi dispari... e la lunga suite finale, intitolata "Memories Of Eden", splendida sintesi di Prog e Metal, che è la summa di tutto l'album. Un lavoro la cui durata complessiva si attesta sui 63 minuti, ma affatto prolisso, vista la costante curatezza ed alta qualità delle composizioni, e soprattutto baciato da una produzione davvero ottima che ha il raro pregio di favorire in modo piacevole l'ascoltatore nell'entrata del mondo musicale di Stevie McLaughlin. Ci vuole un chitarrista come lui, insomma, per dimostrare come non sia necessario limitare il cosiddetto "virtuosismo" del metal esclusivamente alla chitarra elettrica. Consigliatissimo.
Voto: 9/10
Alessio Secondini Morelli