Napalm |
Ed eccolo il ritorno discografico di una delle bands prime-mover del movimento Stoner Rock americano con il loro dodicesimo album! Monster Magnet, siori, Monster Magnet... nientemeno! Debbo obbligatoriamente dire, che ogni loro uscita discografica è sempre una festa. Si tratta pur sempre della band più scatenata e rockeggiante della suddetta corrente musicale. E questo "Mindfucker" (mai titolo fu più rappresentativo) non fa di certo eccezione! L'iniziale "Rocket Freak" ad esempio, è Rock & Roll amplificato allo stato puro con chitarre acidule e ritmo scatenato. E non sono da meno, ad esempio, pescando a caso dalla scaletta, roventi songs come "Soul", "Ejection", "Brainwashed", "Want Some"... e l'ottima "When The Hammer Comes Down", eccellente brano di nobilissimo Hard Rock, piazzato (pensate!) a conclusione del disco, come chicca finale! Debbo dire proprio: bella-bella-bella-bella-bella-bella-bella-bhhhhl-bella-bella (ci sta tutta la citazione di Amanda Sandrelli da "Non Ci Resta che Piangere"). I nostri, nella loro più pura tradizione, ci regalano insomma l'ennesima raccolta di belle tracce inedite di Motherfuckin' Heavy Rock & Roll molto "accannato e soleggiato" in puro stile Palm Desert. Ed è un grande piacere farsi ammaliare dalla chitarra "beat-oriented" di Phil Caivano.
Tanto nelle ritmiche quanto nei vorticosi assoli blueseggianti, il nostro ha un tocco chitarristico "pentatonico" spartano e verace... da sturbo! Esemplare ciò che accade nella parte centrale della title-track, dove sono sovraincisi due assoli in modalità apparentemente random. Non vi potete immaginare il risultato. Ciò mi fa esclamare: che fico! Sono sempre i soliti "aciduli" Monster Magnet. Ah, che feeling! Per lo stesso motivo, è bello risentire la vibrante voce acida e bluesy di mister Dave Wyndorf. Ah, che feeling! Questo è uno di quei dischi ascoltando i quali è impossibile non agitarsi, non scuotere la testa o non accennare qualche ballo scatenato. I cari vecchi Monster Magnet sono sempre coinvolgenti come una volta. E ci sono anche degli elementi particolari come il ritmo quasi tribale di "I'm God", song "leggermente" più tranquilla ma parecchio coinvolgente, con le sue chitarre acide parecchio effettate. Le quali sono meravigliosamente presenti anche nella prolissa "Drowning", il cui inizio lento e soffuso mi fa ricordare addirittura echi della storica, zeppeliniana "Dazed And Confused". Ah, che feeling! Personalmente non conosco a memoria tutta la discografia dei Monster Magnet, ma dovessi mettermi nei panni di un ragazzo che li ascolta per la prima volta, beh vi assicuro, questo disco mi ha preso alla grande! Non aspettatevi grandi innovazioni: amate i Monster Magnet per quello che sono. Gente con le palle che sa da sempre come fare del gran bello Stoner Rock. Anzi, diciamocelo chiaro e tondo: che sa fare del Rock & Roll pesante ed acido al punto giusto... basta così. Mi sono rotto di scrivere. Smettete di leggere questa rece, evidentemente troppo "acida" (probabile che la loro musica faccia questo effetto), ed andate subito a comprarvi l'ultimo Monster Magnet. Così capirete quanto possa essere inebriante lo Stoner Rock più nobile e di qualità. Ah, che feeling!
Voto: 8/10
Alessio Secondini Morelli