Pride & Joy |
Che bello! Il metal si sta evolvendo. Lo sento. E clamorosamente... senza perdere la propria identità di genere musicale a sé. Questo ho pensato ascoltando il quarto album dei potentissimi Crystal Tears. Considerati oggi i "Greek Defenders" per eccellenza, i nostri hanno dalla loro un solido curriculum fatto, tra l'altro, di una serie di infuocate esibizioni su territorio ellenico a seguito degli ormai storici loro connazionali Firewind del chitarrista Gus G. Ma i nostri non dormono sugli allori, e producono un fantastico discozzo intitolato "Decadence Deluxe", con una produzione ultra-precisa quanto scintillante. Tutto brilla qui. Un cantante, Søren Adamsen, dalla voce rabbiosa quanto precisa e di gran carattere, una sezione ritmica che pare un metronomo (Alex Chamalides al basso e Chrisafis Tantanozis alla batteria), e una coppia di asce potenti e ben affiatate... nonché affilate (Kostas Sotos / Máté Nagy) capaci di partorire riffs a rasoio ed annessi ottimi guitar solos. Non so bene cosa mi faccia piacere così... da pazzi quest'album. Forse il fatto che i nostri abbiano deciso di incanalare tutta la loro potenza e creatività in brani della durata "sintetizzata" che va dai tre minuti e mezzo scarsi ai poco più di quattro minuti ciascuno. Probabilmente, adottando questa scelta artistica, per raggiungere un risultato di qualità si è obbligati ad effettuare un lungo e paziente lavoro di limatura delle prolissità... beh i nostri ci sono riusciti con una precisione ed una dimestichezza da maestri. Cosa si può desiderare di più?
Cinque bravi musicisti con il dono della sintesi e con un pieno di energia da vendere, capaci di sfornare un album di questa caratura, dove ogni elemento viene dosato con una precisione chirurgica (melodie vocali di presa sicura ma cariche di potenza, parti armoniche a due chitarre nonché shredding-solos assassini e coinvolgenti, anche quando durano solamente 20-25 secondi)... ma dove la trovate un altra band così? Ovviamente, con la "sintesi" sopra descritta, le ritmiche della maggior parte dei brani tendono a sfociare nel "Thrash", ma ciò non toglie assolutamente nulla alla buona varietà di stilemi presenti in ogni brano. Un'altra cosa che mi piace parecchio della produzione è il suono della chitarra ritmica. Rispetto agli eccessi inascoltabili trovati altrove, ha un livello di distorsione relativamente moderato. Eppure... quest'album suona Metal con la M maiuscola dalla prima all'ultima nota. Questo sì che si può chiamare equilibrio perfetto! Avete visto che lezione è riuscita a darci una band del genere? Ultimo appunto prima del giudizio finale: è ottima la cover qui presente di "Heart Of A Lion" dei mitici Judas Priest, ma non dubito che siano interessanti e coinvolgenti anche gli altri 10 brani del disco in questione a firma Crystal Tears. Defenders, questo è il disco giusto per voi. E per ribadire il mio grande apprezzamento, affibbio un voto di 9 su 10, affermando tra l'altro di considerare senza meno questo "Decadence Deluxe" il Defender Album per eccellenza di questo primo quadrimestre 2018, a pari merito con "Lightning Strikes Again" dei Blackslash. Capito? GO BUY IT, DEFENDERS!!! P.S.: il CD contiene due tracce bonus finali, si tratta di due cover acustiche eseguite in concerto a Salonicco: "I'm 18" di Alice Cooper e "Tie Your Mother Down" dei Queen. Buone. Ma continuo imperterrito a dirvi che "Decadence..." è un disco bellissimo anche senza aggiunta di covers!
Voto: 9/10
Alessio Secondini Morelli