TRACKLIST:
01. Le mele di Carmela
02. Altalena
03. Arlecchino e Cloè
04. Pipistrella e Cacatoa
05. Sorelline e fratellini
06. Il gatto Totò
07. Gli yogurt
08. Latte e caffè
09. Una casa piena di finestre
10. Il maialino
11. C’era una volta un olmo
12. L’omino blu
13. A domani sole!
14. Il kukulé
Beppe e Mireille
FORMAZIONE:
Beppe Chierici e Mireille Safà- canto
???- piano
Spero che ai nostri amici della Stratosfera faccia piacere il ritorno della rubrica “Bimbitudine”, dedicata a canzoni e a musiche rivolte all’infanzia, con un occhio alla qualità e uno alla funzione didattica (le due cose dovrebbero sempre andare insieme). La proposta che vi presentiamo oggi è una piccola chicca tipica della Stratosfera: si tratta infatti di un CD fuori commercio, stampato solo in forma privata come CDrom, da Beppe Chierici e Mireille Safa. Di Beppe Chierici abbiamo già parlato in diversi occasioni, dentro e fuori la serie “Bimbitudine”, ma varrà la pena di ricordare per i più distratti o per i nuovi lettori almeno la sua ultradecennale attività di traduttore e interprete di Georges Brassens (con diversi dischi al suo attivo, dal 1969 ai nostri giorni, alcuni dei quali proposti su queste pagine) e il sodalizio umano e artistico che lo legò a Daisy Lumini (e anche di questo troverete tracce sulla Stratosfera).
Beppe e Daisy
Mireille Safa, franco-libanese, è moglie e “dama dei pensieri” di Beppe, il quale, stregato dalla sua voce limpida, ha pensato giustamente di coinvolgerla in alcune delle sue molteplici operazioni musical-culturali (segnaliamo un paio di CD usciti negli ultimi anni per la serie “Nuovo Cantacronache”).
Questo album, uscito, come ricordavamo, solo in forma privata e regalato agli amici, databile attorno al 2006, è a nostro modesto parere un piccolo gioiello che volge in italiano alcune delle “faboulettes” della cantautrice francese Anne Sylvestre, della quale lo stesso Chierici aveva nel 1970 tradotto per Daisy Lumini alcune canzoni, poi confluite nel bellissimo “La donna del vento”, anch’esso presente nella Stratosfera. Anne Sylvestre, vale la pena di ricordarlo, è stata una delle voci più alte della canzone francese, ed è un peccato che sia pochissimo conosciuta in Italia. In Francia provarono a chiamarla “la Brassens in gonnella”, anche se lei rigettò la definizione, lamentandosi che non capiva come mai, allora, la stampa non chiamasse Brassens “la Sylvestre con la pipa”. Tanto per far capire il caratterino…
Per chi volesse approfondire la sua figura, suggerirei di leggere questo bell’articolo (qui) uscito su Patria Indipendente a firma della brava Chiara Ferrari.
Anne Sylvestre #1
La Sylvestre, venuta a mancare nel 2020, nella sua lunga vicenda artistica ha sempre avuto un occhio di riguardo per i bambini, soprattutto dopo l’esperienza della maternità e il conseguente infinito amore provato per la sua bambina Alice. La sua produzione musicale per l’infanzia è copiosissima (il che nella scena francese non è affatto sorprendente) e comprende titoli quali “Les Pierres dans mon jardin”, “Lala et le cirque du vent”, “Anne Sylvestre chante… au bord de La Fontaine”, “Les Mots magiques” e la serie delle “Faboulettes”.
Ma torniamo a Beppe Chierici, al quale si deve già un capolavoro del genere come “Il paese dei bambini con la testa” inciso con Daisy Lumini (album che non a caso ha inaugurato la serie “Bimbitudine”). Insomma, questo barbuto cuneese giramondo a un certo punto, dopo essere ritornato in Italia dalla Francia dove aveva vissuto vari anni imbastendo una straordinaria carriera di attore, chiama a sé Mireille Safa e decide di metter mano a questo progetto, senza alcun fine commerciale, solo per il puro piacere di farlo e di omaggiare, ancora una volta, la vecchia (e bizzosa) amica francese.
Rispetto ad altri lavori di Chierici, in cui predomina la chitarra, qua la parte musicale è interamente dominata dal piano, un piano che intarsia squillanti melodie, filastrocche e nenie, e non di rado minuetti e arie da cafè chantant, il tutto ad accompagnare le parole e le abili voci di Beppe e Mireille che fare sornione e a volte teatrale disegnano nell’aria le storie della Sylvestre.
I testi sono tradotti con sapienza e grazia, qua e là attualizzati come è nelle corde di Chierici. A me piacciono particolarmente “Sorelline e fratellini”, “L’omino blu”, “Una casa piena di finestre”, nonché la tenue ninna nanna “A domani sole!”, ma tante sono le sorprese di questo lavoro purtroppo uscito solo in forma clandestina.
Beppe Chierici
Non vi resta che predisporvi all’ascolto con animo bambino e godere anche voi di queste piccole grandi storie, non di rado, “civili” nel termine più alto. Infine, lasciatemi dedicare questo post a questo stupefacente e ancora attivissimo eclettico artista che pochi giorni fa, il 28 aprile, compie la bella età di 86 anni e che (prendete nota) il 7 maggio alle ore 18 in quel di Gavignano, vicino Anagni, in un luogo incantato come solamente può esserlo un’ex falegnameria trasformata in biblioteca e piena di dipinti, sculture, macchine desuete e antichi strumenti, presenterà un cofanetto di 3 CD, edito dalla prestigiosa Produttori Associati (sì, quella di De André) con la riedizione del suo primo album “Chierici canta Brassens” e de “La cattiva erba” del 2013.
Sarà il suo addio alle scene: ci saranno amici, musica, pacche sulle spalle, qualche lacrima, parecchi sorrisi a ringraziare questo ostinato cantastorie che tante perle ci ha regalato in più di cinquant’anni di attività. Auguri Beppe!!!
Mireille Safa #2
Post by Andrea (with a little help by George)