Canzoniere del Lazio - 1977 - Miradas


TRACKLIST:

01. Nu gatto come nu lione
02. Glorias
03. Zandamela (Timbilas)
04. Poeta (Borgata Camion)
05. Mogadishu


FORMAZIONE

Carla Murtas / vocals
Carlo Siliotto / vocals, violin, piano, percussion
Pasquale Minieri / guitar, bass
Maurizio Gianmarco / tenor & soprano saxes, flute, piano
Marcello Vento / drums, percussion, vocals
Giorgio Vivaldi / percussion


La prima domanda che mi pongo è questa: come abbiamo fatto a dimenticare fino ad oggi questo incredibile disco? Ero convinto che fosse presente sulla Stratosfera, ma riguardando gli archivi non l'ho proprio trovato. Pronti a rimediare. Ci troviamo di fronte al 4° album, in ordine temporale, del Canzoniere del Lazio, pubblicato nel 1977 in vinile e ristampato in CD nel 1994 e oggi fuori catalogo. "Miradas" è il disco più progressivo e avanguardistico in assoluto registrato dal gruppo e non a caso l'etichetta è la Cramps, unica eccezione nella loro discografia. "Miradas " segue a ruota "Spirito Bono", pubblicato dalla Intingo nel 1976, disco che evidenziava già la maturità artistica raggiunta dal Canzoniere: quattro soli brani, con lunghi episodi strumentali e con testi ancora legati alla tradizione. La produzione venne affidata nientemeno che a Peter Kaukonen, fratello minore del più celebre Jorma (Jefferson Airplane e Hot Tuna) che fornì anche alcuni contributi alla chitarra elettrica. Sempre nel 1976 il Canzoniere del Lazio partecipò al VI Festival del Proletariato Giovanile (un brano venne incluso nel disco compilation del Parco Lambro). Proprio nel momento in cui il successo stava per decollare, tre componenti (Brega, Cinque e Giannattasio) uscirono dal gruppo. Non fu la fine, ma la rigenerazione. 


Per le registrazioni di "Miradas" si affiancarono ai membri superstiti Carla Murtas (voce), Maurizio Giammarco (sax) e Marcello Vento, ex Alberomotore (batteria). I cinque brani, in gran parte strumentali,  vedono il trionfo delle percussioni, con  Giorgio Vivaldi, Marcello Vento e, all'occorrenza. Carlo Siliotto, impegnasti a costruire tappeti sonori dalla forte cadenza ritmica che riporta a certe sonorità africane. Il tutto condito dalla potenza e dalla versatilità del violino e del sax del duo Siliotto - Giammarco, entrambi grandi virtuosi dello strumento. Credo sia cosa buona e giusta ricordare che la produzione venne affidata a Paolo Tofani, ex Atea (e qui si spiega l'aggancio con la Cramps). Tutti i brani sono emozionanti, ma la chiusura, Mogadishu, è il capolavoro assoluto: apertura di percussioni e basso (echi dei Santana) e a seguire l'ingresso di tutti gli strumenti. Il ritmo si fa sempre più incalzante per giungere al travolgente finale con la bella voce di Carla Murtas e il violino di Carlo Siliotto in un assolo-capolavoro, 
Mamma mia, che meraviglia. Da gustare dalla prima all'ultima nota.
Buon ascolto.



Post by George

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