LE BUONE PRATICHE DELLA DIDATTICA A DISTANZA AL DE FRANCESCHI PACINOTTI




Fare scuola a distanza: le buone pratiche dell’Istituto Professionale De' Franceschi-Pacinotti



a voce del Professor Riccardo Fagioli e di due giovani studenti


PISTOIA - La chiusura prolungata delle scuole non ha fermato insegnanti e studenti di tutta Italia: sfruttando le tecnologie, sono state formate classi virtuali in cui portare avanti il piano di studi iniziato lo scorso settembre.
A Pistoia, la prima scuola superiore di secondo grado ad attivare la didattica online è stata l’Istituto Professionale De' Franceschi – Pacinotti.
Ne abbiamo parlato con il professor Riccardo Fagioli, docente di italiano e storia. Nella sua missione come insegnante c’è molta passione anche per la storia dell’arte e l’educazione civica, materie che dovrebbero essere insegnate nelle scuole di ogni ordine e grado e che dovrebbero essere ritenute fondamentali nella formazione di ogni giovane cittadino.

Professor Fagioli, come si è organizzato il De’ Francesci Pacinotti con la didattica online?
“Siamo partiti con le lezioni a distanza già dal 9 marzo, utilizzando piattaforme come Google Classroom, Google Meet e Google Calendar. Abbiamo subito notato che funzionano abbastanza bene, anche grazie al supporto di un ottimo animatore digitale come il professor Nicola Agostini, l’ingegnere elettronico che le ha attivate. I ragazzi hanno risposto con entusiamo: in 3 classi (la 2°, la 4° e la 5°) ho una presenza che sfiora il 100%, mentre per la prima siamo al 70%. Gli studenti mi scrivono ad ogni ora, per assicurarsi che mi sia arrivato il tema che ho assegnato. Attendono la valutazione e dimostrano di tenere alle lezioni e al rapporto con me. Anche le famiglie mi scrivono, chiedendomi di tenere i ragazzi impegnati anche il pomeriggio. C’è infatti un rischio molto alto tra gli adolescenti di cadere preda dello stress e della noia provocati dall’isolamento.
La normativa impone di raggiungere un orario pari al 30% dell'orario generale, ma noi siamo riusciti ad arrivare quasi al 40%. In particolare, io, laddove facevo cinque ore, riesco a farne due e mezzo.
Oltre alla lezione in diretta streaming è prevista la FAD (Formazione a distanza), ossia quell'attività che comprende il caricamento dei contenuti su cui articolare le lezioni e la correzione dei compiti.
Per le mie lezioni attingo da link disponibili su due siti: quello del Ministero dei Beni Culturali, che permette di accedere alla visione gratuita di fotografie e filmati dei Musei italiani e quello di RaiPlay. Li carico sulla piattaforma e li condivido sia con gli studenti che con gli altri docenti. Una delle prime ricerche che ho fatto fare ai miei studenti è una relazione su un documentario di Rai Storia con Antonio Paolucci che racconta il Museo del Bargello. Ho potuto individuare coloro che non avevano visto il documentario e gliel’ho rimandato indietro fino a che non lo hanno visto e commentato, pena un voto negativo.
Alla quarta ho assegnato una ricerca sulle invenzioni di fine ‘800 con allegato un documentario di RaiPlay e uno sceneggiato Rai su Don Giovanni Bosco, alla quinta ho indicato altri due sceneggiati, sulla figura del sindacalista pugliese Giuseppe Di Vittorio e sulla vita di Alcide De Gasperi, fondamentale per capire su quale basi è nata la Repubblica Italiana. A tre classi stavo facendo leggere in classe il libro d’inchiesta ‘Un morto ogni tanto’ del giornalista siciliano Paolo Borrometi, che avremmo dovuto incontrare a marzo qui a Pistoia. Restando in Sicilia, ho proposto alla classe il film tv su Felice e Peppino Impastato.
Sulla piattaforma è possibile mettere a confronto poesie, impartire quiz e soprattutto assegnare relazioni e ricerche, che io valuto tranquillamente (con una comunicazione orale), come se mi avessero portato una ricerca a scuola. Oltre a conoscere i miei studenti, mi rendo bene conto se possono aver copiato o se non hanno compreso interamente il contenuto che ho proposto.
La normativa non prevede il compito in presenza e l’interrogazione. Al limite si potrebbero coinvolgere due studenti come testimoni, ma il problema è la validità legale.

Secondo il Dl Scuola, firmato dal Ministro Azzolina tutti gli alunni saranno ammessi all'anno successivo, anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre. Successivamente il Ministro ha chiarito che non ci sarà nessun ‘6 politico’ e che i ragazzi saranno valutati con voti finali corrispondenti all'impegno dimostrato durante l'anno e nella didattica a distanza. Cosa ne pensa di queste dichiarazioni?
Penso che il Ministro abbia voluto evitare eventuali ricorsi. In ogni caso avrebbe potuto aspettare fino ai primi di giugno oppure avrebbe potuto dare una disposizione di indirizzo, lasciando libertà ai consigli di classe.
Il Ministro è caduto in contraddizione: ha messo la didattica online obbligatoria da dopo Pasqua, (senza considerare le scuole come la nostra che l’hanno attivata da subito) e al contempo ha reso le lezioni velleitarie perché nessuno sarà giudicato sulla base di queste lezioni e neanche sul pregresso. In questo modo tutto è giustificato, potrebbero esserci ragazzi che cominciano a pensare che le lezioni a distanza non siano necessarie.

E cosa ne pensano i diretti interessati, gli studenti?
Angelica, studentessa di una seconda, dell’indirizzo benessere,  ha preso molto sul serio le lezioni a distanza. Non a caso utilizza due volte la parola ‘lavoro’: “Mi sta piacendo molto lavorare con questo metodo. Si tratta di un’esperienza innovativa, non solo perché non era mai successo di dover affrontare l’ambito scolastico in questa maniera, ma anche perché è un metodo di lavoro che si sta rivelando molto utile, sia a noi studenti che ai professori. Di fronte a una situazione eccezionale come questa, l’unico modo per rimanere connessi tra di noi è la tecnologia. A scuola sono andata sempre abbastanza bene, anzi posso dire che vado molto fiera del mio percorso. Anche se l’esame di Stato dovrò affrontarlo l’anno prossimo, la scelta del Ministro era l’unica da mettere in atto, data l’emergenza che stiamo affrontando”.

Thomas frequenta la classe quarta dell’indirizzo Meccanico Generico e anche lui dà un giudizio positivo alla didattica online: “E’ un’esperienza costruttiva, grazie alla quale stiamo imparando ad avere sempre più confidenza con i mezzi tecnologici. Inoltre, l’aspetto più importante è che manteniamo attivo il nostro percorso scolastico. Le uniche difficoltà si hanno quando si verificano problemi nella connessione dati, ma i professori si stanno davvero dando da fare per ovviare a queste difficoltà, impegnandosi a trasmetterci contenuti formativi e a valutare i nostri lavori”.

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