Indaco: The Last Two Records - Terra Maris (2002) & Porte d'Oriente (2005)

 

Mancano ancora due album per completare la discografia degli Indaco, gruppo fondato, tra gli altri, da Rodolfo Maltese e Mario Pio Mancini sul finire del 1991. Quattro album e un bootleg sono già patrimonio della Stratosfera. Risultano ancora assenti i due lavori finali, "Terra Maris" del 2002 e "Porte d'Oriente" del 2005. Da buoni completisti quali siamo non potevamo lasciarceli sfuggire.

Indaco - 2002 - Terra Maris


TRACKLIST:

1. D'oriente (4:08)
2. Amargura I (3:21)
3. Amargura II (3:21)
4. Aran (4:06)
5. Terza Qualità (2:04)
6. Terza Qualità special (0:58)
7. Norwegian Wood (4:31)
8. Vento nel deserto (3:59)
9. Concentrico (5:06)
10. Umbras (3:04)
11. Puja (8:04)

FORMAZIONE

Rodolfo Maltese / guitar
Mario Pio Mancini / bouzouki, violin
Arnaldo Vacca / percussion
Pierluigi Calderoni / drums
Carlo Mezzanotte / keyboards
Luca Barberini / bass
Gabriella Aiello / vocals

Guest musicians:
 Eugenio Bennato, Mauro Pagani, Paolo Fresu, Andrea Parodi, 
Daniele Sepe, Francesco Sotgiu, Massimo Carrano, Giuliana De Donno


A distanza di due anni dall'album dal vivo "Live...Spezia" e di tre anni da quel capolavoro che è "Amorgòs", gli Indaco ci sfornano un'altra gemma, che riprende i suoni e gli umori delle prove precedenti. Il nucleo storico composto da Maltese, Mancini e Calderoni (è bello risentire insieme due ex Banco del Mutuo Soccorso) coagulo intorno a sé una schiera di ospiti d'eccezione, da Eugenio Bennato a Mauro Pagani, da Paolo Fresu ad Andrea Parodi. Da buon beatlesiano non ho potuto che apprezzare l'elaborazione in chiave etnica della celebre Norwegian Wood. Pubblico qui di seguito una buona recensione del disco scritta da Giuseppe Catani, che ringrazio, pubblicata sul sito Rockit.

"Le parole sono importanti diceva qualcuno. E per tentare un approccio ad un cd come “Terra maris”, partiamo dai testi, da uno in particolare. Dice bene Eugenio Bennato quando, in “Terza qualità”, impugna il microfono e spiega il suo pensiero sullo stato di salute della musica: “E’ il terzo mondo che oggi si ascolta nei ghetti intorno alla stazione”. E’ come se gli Indaco avessero affidato al cantautore napoletano il compito di spiegare la filosofia della world music, disprezzata dai rockettari duri e puri, ma da sempre anticipatrice di tendenze delle quali, prima o poi, tutti, o quasi, si appropriano. Non è per niente strano sentirsi dire che certa musica parta dai ghetti, quando la realtà è strozzata dalle multinazionali del disco che non cercano altro che livellare le differenze, mentre la stragrande maggioranza delle radio privilegia una programmazione precotta. 


Gli Indaco, sin dalla loro nascita, hanno intrapreso un percorso interessante che ha fornito alla loro proposta una lettura trasversale e “Terra maris” è un caleidoscopio di suoni, che abbraccia tradizione e modernità, fuse tenendo come modello la contaminazione delle culture mediterranee. Lungo la strada si incontra il fascino dell’est mutuato dai Beatles (l’attacco di “D’oriente” ricorda l’harrisoniana “Within you without you”), poi omaggiati con la cover di una “Norwegian wood” (riconoscibile ma non troppo), il rispetto per la tradizione sarda (le due “Amargura”, interpretate dall’ex Tazenda Andrea Parodi), ma, soprattutto, l’amore per un folk-rock semplice ma assolutamente non dozzinale, ibridato da elementi diversi (che dire della tromba di Paolo Fresu e del piano jazzato di “Puja”? ), ed affrontato con l’atteggiamento di chi vuole abbattere qualsiasi tipo di frontiera. 


“Terra maris” non è il disco che cambierà le sorti della storia, ma siamo comunque di fronte ad un lavoro ben fatto ed appassionato. Per i cultori del rock ‘mediterraneo’ (una parolaccia?) e per coloro che non sopportano l’innalzamento di barriere. Di ogni genere".

Indaco - 2005 - Porte d'Oriente


TRACKLIST:

1. Salentu (4:03)
2. Su nuraghe (5:30)
3. Andalusiana (4:36)
4. To the lighthouse (5:40)
5. Tharros (5:32)
6. Il volo del gabbiano (4:21)
7. Father P. (3:04)
8. Waiting for Kundalini (7:02)
9. Soneanima (5:02)
10. Mantra (6:26)
11. Teatro do mar (5:33)
12. Amorgos (6:41)


MUSICISTI

Rodolfo Maltese / guitars
Mario Pio Mancini / bouzouki, electric violin
Arnaldo Vacca / percussions
Pierluigi Calderoni / drums
Luca Barberini / bass
Carlo Mezzanotte / keyboards
Gabriella Aiello / vocals
Antonio Magli / keyboards

Guest musicians:
Francesco Di Giacomo / vocals (5)
Mauro Pagani / violin (3, 6, 8), flute (3)
Tony Esposito / percussions (2)
Enzo Gragnaniello / vocals (2, 3, 8, 11)
Andrea Parodi / vocals (1, 9)
Antonello Ricci / reed-pipe (3)
Antonello Salis / accordion (5, 6)
Fiona Davidson / harp, vocals (7)
Lester Bowie / trumpet (12)
Pivio / remix (12)


Il percorso musicale degli Indaco si conclude nel 2005 con questa bella compilation pubblicata da Il manifesto, che include anche un paio di inediti tra cui l'iniziale Salentu. Dodici brani che ripercorrono le vicende musicali di questo grande gruppo, aperto a numerose collaborazioni. Guardate l'elenco dei musicisti ospiti. Personalmente trovo che sia una raccolta "ragionata", che traccia con grande cura e precisione la storia più che decennale degli Indaco, senza tralasciare brani di grande bellezza come Waiting for Kundalini che si apre sulle note di Set The Controls For The Heart Of The Sun dei Pink Floyd (è anche presente nel bootleg del 2001 registrato a Guastalla). Un grande epilogo per questa band che ricorderemo sempre con affetto.
Buon ascolto


LINK Terra Maris
LINK Porte d'Oriente

Post by George

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