TRACKLIST:
01. Santu Paulu mia di Galatina - 0:18
02. Teresa De Sio - Pizzica tarantata - 6:54
03. Agricantus - Maarja - 6:56
04. Teresa De Sio - Salta salta - 4:24
05. Xicrò - Canto dell'aquila - 5:53
06. Pantarei - Ritmicamente - 6:00
07. Il Parto delle Nuvole Pesanti - Ballo senza piedi - 6:19
08. Nidi d'Arac - Ronde noe - 4:18
09. Ambrogio Sparagna - Pizzica pizzica - 3:03
10. RestArt - RestArtarant - 4:24
11. Addosso Agli Scalini - Pisca pisca piscatò - 4:24
12. Vinicio Capossela - Il ballo di San Vito - 3:26
13. Daniele Sepe - Tarantella calabrese - 4:43
14. Pizzica tarantata - 0:57
NOTE SUI MUSICISTI E SULLE REGISTRAZIONI
Track 1: voce, battito di mani - Salvatora Marzo
(registrata dal vivo a Nardò (LE) il 30.06.1959
Track 2: voce - Teresa De Sio; chirtarre acustica ed elettrica - Sasà Flauto; batteria - Fulvio Marras; basso elettrico - Flavio Zanon; tastiere - Cesare Allah; percussioni - Leon Pantarei; violino - Ermanno Castriota; voci, frame drum - Alessandro Coppola; voce, chitarra battente - Antonello Ricci
(registrata nello Studio Fuori Tempo)
Track 3: basso - Mario Rivera; Therdent, mandolino acustico - Giuseppe Panzeca; batteria, Goblet drum - Tonj Acquaviva; voce - Rosie Wiederkehr; flauto - Mario Crispi
(registrata dal vivo all'Auditorium RSI di Lugano)
Track 4: voce - Teresa De Sio; chitarra acustica ed elettrica, loops - Sasà Flauto; batteria - Emanuele Smimmo; violino - Ermanno Castriota
(registrata nello Studio Oasi)
Track 5: basso, E-Bow - Alesandro Cercato; percussioni - Arnaldo Vacca; voce, chitarra battente - Antonello Ricci
(registrata nello Studio Venti, Roma)
Track 6: basso - Maurice Galli; batteria - Takdum; flauto elettronici - Maleem; System, suoni vari, Groovebox - Ceare Allah; voce - Pantarei Leon
(registrata nello Studio Libero, Roma)
Track 7: basso - Domenico Crudo; batteria - Domenico Mellace; tastiere - Alessandro Garofalo; tamburello - Salvatore De Siena; voce, chitarra - Giuseppe Voltarelli
(registrata nello Studio Groove Factory, Bologna)
Track 8: basso - Gianluca Cherubini; flauti, accordion - Caterina Quaranta; batteria - Luca Fortunato; vilino, voce - Ermanno Castriota; voce, piano - Marco Viale; voce, tamburello - Alessandro Coppola
(registrata alla Fattoria Sonora, Roma)
Track 9: Ambrogio Sparagna - organetto
(registrata nello Studio Oasi, Roma)
Track 10: chitarra, voce - Cinzia Donti; tastiere - Isabella Colliva
(registrata nel Waterfall Studio, Roma)
Track 11: basso elettrico - Leopoldo Loprieno; tastiere - Rosario De Gaetano; percussioni - Renato Cafagna; voce, conchiglia - Silvio Sada
(registrata nello Studio 8, Bari)
Track 12: piano, voce - Vinicio Capossela; accordion - Luciano Titi; basso doppio - Ares Tavolazzi; frame drum, sonagli - Alfio Antico; chitarra - Marc Ribot
(registrata nel Fonoprint Recording Studio, Bologna)
Track 13: organetto - Cristina Veltrone; sax baritono - Roberto Balassone; basso - Massimo Severino; sax soprano, ciaramella - Daniele Sepa; batteria - Enrico Del Gaudio; sax tenore - Paolo Licastro; voce, chitarra - Massimo Ferrante; voce (intro), tromba - Nico Casu; cori, percussioni - Auli Kokko, Daniele Sepe, Franco Sansalone, Paolo Licastro
(registrazione non indicata)
Track 14: organetto - Pasquale Zizzeri; chitarra - Cosimo Mi; tamburello - Salvatore Marzo; violino - Luigi Stifani
(registrata in Nardò (LE), 26.06.1959)
"La notte del Dio che balla" è una compilation di gruppi e musicisti folk pubblicata nel 1999 dall'etichetta Compagnia Nuove Indye. Include 14 tracce registrate in studio (la maggior parte) e dal vivo. Assolutamente originali sia l'apertura che la chiusura affidate a due brevi frammenti registrati nel 1959 a Nardò, in provincia di Lecce. Di seguito quanto scritto da Teresa De Sio nel booklet interno.
"LA NOTTE DEL DIO CHE BALLA è andata in scena per la prima volta la sera del 25 luglio scorso (1998) a Cosenza nel corso del festival "Invasioni". Il primo gruppo è salito sul palco alle nove e trenta e l'ultimo all'incirca verso le tre del mattino. Quella sera hanno suonato: XICRO', il gruppo guidato da Antonello Ricci (etnomusicologo, grande interprete del folk e virtuoso della chitarra battente), NIDI D'ARAC (gruppo leccese che parte da un impianto musicale tipicamente trip hop, jungle e su cui opera una serie di innesti stilistici legati ai "terzinati" ed alle "pizziche" della tradizione salentina), PANTAREI (il gruppo che ha elaborato un suono "etno-dub", e che, quella sera, lavorò sugli effetti della decelerazione del ritmo), SUD SOUND SYSTEM (già molto popolari, non solo a Cosenza, che per primi negli ultimi anni, hanno mischiato rap, impegno e dialetto), MADASKI (grande manipolatore di suoni e costruttore di ritmi tecno), e naturalmente, verso la metà del concerto, io stessa. Quella sera cercai di creare un "meltin'-sound" durante il mio set, portando contemporaneamente sul palco,
parte del mio gruppo abituale, Sasà Flauto alla chitarra e Flavio Zanon al basso, e poi Antonello Ricci alla chitarra battente e voce, Alessandro Coppola e Ermanno Castriota dei Nidi d'Arac, rispettivamente tamburello e violino, Pantarei Leon, Gianni Pierabella, Cesare Allah e Davide Grottelli dei Pantarei, alle percussioni, batteria, system e fiati.
Ormai la musica (e il concerto in particolare) non è più vissuta come l'esperienza alta del singolo artista che si offre agli altri, ma sempre di più come un rito collettivo durante il quale i musicisti sono attori e sciamani di un forte spostamento psichico: "saltano", cioè, e fanno "saltare" chi ascolta, in uno stato emozionale fuori dell'ordinario. Anche quella sera fu così, ancora una volta la musica svegliò "il Dio che balla". La funzione della danza è quella di "agire la musica, di tradurla in un nuovo linguaggio. Chi balla mostra di non subire passivamente la musica, ma attraverso i movimenti del corpo, ne certifica il potere e aggiunge nuovi significati. Quella sera fu così, le oltre duemila persone presenti ballarono fino a notte fonda, forse non del tutto ignari del fatto che, grazie al potere della musica, si stavano con entusiasmo lasciando posseder da forze misteriose e liberatorie, che la vita di tutti i giorni tende a mantenere sopite, ma che la musica sveglia e che, per un tempo difficile da misurare con gli strumenti della ragione, trasforma il corpo di ognuno nel "cavallo degli dei"
Teresa De Sio
Devo ringraziare l'amico Gaetano Simarco per averni inviato i file di questo interessantissimo album che include autori ed esecutori sia conosciuti che di nicchia. Veramente un gran bel disco.
Buon ascolto.
Post by George - Music by Gaetano Simarco