TRACKLIST:
01 - Verso i cancelli della memoria (6:08)
02 - Contemplazione (9:56)
03 - Notte volante (4:23)
04 - Il respiro dell'alba (3:33)
05 - Tentazioni (7:40)
06 - Maggio (1:11)
07 - Indagazione strutturale (6:28)
FORMAZIONE
Pierluigi Piccoli - tastiere, piano, sintetizzatore
Claudio Farneti - batteria, percussioni, flauto
Gabriele Benfatto - chitarra, voce
Sergio Contin - basso, voce solista
Qualche giorno fa chattando con l'amico Frank-One gli ho parlato di un disco da me scoperto da poco (meglio tardi che mai), ovvero "Il Risveglio" inciso dalla Cooperativa del Latte, gruppo autore di una sola prova discografica. Frank-One, oltre ad avere condiviso la bellezza di questo album, mi ha sciorinato "tempo zero" una raffica di altri gruppi che hanno realizzato una sola prova discografica. Ne è scaturita l'idea di inaugurare una nuova seria della Stratosfera, intitolata "Just One Record", con lo scopo di presentare (o ricordare) gruppi di prog rock, inclusi quelli del cosiddetto new progressive, che dopo un solo album sono spariti dalla circolazione. Parlo ovviamente di gruppi meritevoli di attenzione. Fatta questa premessa, inauguriamo la nuova serie (che spero trovi presto suggerimenti e contributi da parte vostra) con la Cooperativa del Latte, gruppo che - con un nome che ci riporta direttamente agli anni '70 - ha inciso nel 1998 un album pubblicato dalla Mellow Records.
Francamente non conosco la biografia della band. Però vi posso dire che, non solo il nome, ma l'intero album ci catapulta agli inzi degli anni '70, con tributi ai Genesis "Gabriel era" (il brano di apertura ha la parte centrale che richiama "Supper's Ready") , ai Lindisfarne (per quel pizzico di folk rock che caratterizza, in particolare, l'ultima traccia "Indagazione strutturale") e anche alla nostra grande PFM. La parte debole del disco, se volgiamo essere critici, risiede nella voce, un po' fiacca, del cantante / bassista Sergio Contin e nei testi, un po' ingenui. Ma è la musica a fare la parte del leone: splendide le tastiere e le parti di chitarra acustica ed elettrica, supportate da ottimi inserti di flauto. Assolutamente originale il finale della traccia 4, "Il respiro dell'alba", che sembra tratto da un vinile con i solchi rigati.Una vera meraviglia. Peccato non avere avuto il piacere di ascoltare una seconda prova. Lascio a voi il giudizio.
Buon ascolto
Post by George